Perchè l’equivalenza con il full frame non ha importanza

Ora, dopo che la lunga spiegazione di tutta questa storia dell’equivalenza … che importa? Che effetto ha sulla vostra fotografia? A mio parere, se avete scelto il formato della camera in base alle vostre preferenze, o se usate la camera per fare video, l’equivalenza al formato full frame non vi importa nulla.

Il Full Frame non è un formato Magico di riferimento.

h4d60_miniIl problema più grande con tutti i discorsi di equivalenza è che si considera il formato 35 millimetri come una sorta di formato di riferimento magico dove le lenti agiscono nel pieno delle loro capacità. Questo è completamente assurdo, e deriva principalmente dall’introduzione del ‘fattore di crop’ per dare una mano ai fotografi abituati al 35 millimetri per la transizione al digitale quando l’APS-C era praticamente tutto quello che esisteva. Prima che il formato 35 millimetri diventasse popolare, la maggior parte dei fotografi usava un formato più grande. Il 35 millimetri era il formato ‘mini’ a quei tempi. Ansel Adams utilizzava prevalentemente camere 8 × 10 e 4 × 5, con una pellicola molto, molto più grande del 35 mm. In realtà, se si fosse usato il “fattore di crop” a quei tempi, il 4 × 5 avrebbe un fattore di crop 2x rispetto all’ 8 × 10 e il 35 millimetri avrebbe un fattore di crop di 7.5X!

La lente “normale” su una camera medio formato come la  Hasselblad H4D-60 dell’immagine a fianco è 75 millimetri, come pure all’incirca per la pellicola cinematografica 70mm. In 35mm è 50mm, su APS-C e su super35 (formato cinematografico) è 30-35mm, e 4/3 è 25 mm. Perché non facciamo il medio formato il’riferimento’? Perché poi il ‘full frame’ avrebbe un fattore di crop eccessivo? Il punto è, l’uso di 35 millimetri come il ‘format master’ è arbitrario, e l’uso del fattore di crop per indicare obiettivi equivalenti è un’invenzione moderna che ha scarsa utilità se non per aiutare la transizione di chi ha sempre usato un formato a passare all’altro.

Se non avete decine di anni di esperienza, al punto di ‘sentire’ mentalmente il risultato di una lunghezza o apertura specifici in 35mm, dimenticate il fattore di crop INTERAMENTE. NON è assolutamente di NESSUNA utilità.

Perché riferirsi ad un formato che non si sta usando? Questo è specialmente vero quando si parla di cinema, dove il formato utilizzato non è ne ora, ne è mai stato il 35mm “full frame”, ma sono utilizzati formati come il 70mm, il super 35 (il più diffuso anche sulle camere digitali), il 16mm….

Vantaggi del Full Frame

Ora, anche se dico che preoccuparsi di ‘equivalenza’ è irrilevante, è importante capire che non sto dicendo che le fotocamere full frame non hanno alcun reale vantaggio rispetto alle camere di formato più piccolo. Ci sono, ma solo UNO di questi è riferito all’apertura. Le camere full frame presentano i seguenti vantaggi rispetto alle DSLR odi formato più piccolo o mirroless 4/3 e micro 4/3:

  • Minor Noise. Camere full frame con sensori simili alle versioni più piccole produrranno immagini con meno rumore. In linea di massima, è circa mezzo stop rispetto APS-C e circa 1-2/3 di stop rispetto al 4/3.
  • Tonalità più ricche. Fotocamere full frame in genere hanno una maggiore profondità di colore in byte quindi un po ‘più ricca di tonalità e colori. Questo però non è sempre vero.
  • La possibilità di avere meno profondità di campo e sfondi estremamente sfocate. Mentre si può certamente ottenere una buona separazione dello sfondo e bassa profondità di campo con sensori APS-C e 4/3, non si arriverà alla capacità di una fotocamera full frame con un obiettivo iper veloce come un 85mm f/1.2 o un 300 mm f/2.8 per sfocare lo sfondo.

E questo è praticamente tutto. Si potrebbe aggiungere anche il Dynamic Range (la capacità di catturare una gamma più ampia di luci e ombre in una singola immagine) alla lista, ma negli ultimi tempi non è questo il caso. La Gh4, che è una macchina micro 4/3 ha maggiore gamma dinamica di molte macchine full frame come anche la Canon 5D Mark III, come si può vedere dal grafico che segue, perlomeno nel range di ISO più bassi:

gamma_dinamica

Inoltre, sulle macchine micro 4/3 e APS-C è oggi possibile utilizzare alcuni elementi ottici detti “speedbooster” che consentono di ingrandire virtualmente il sensore aumentando la sensibilità delle macchine di un f-stop o anche di più in alcuni casi (speedbooster per blackmagic) portando le prestazioni delle macchine molto più vicine, anche quelle relative alla gamma dinamica rispetto agli ISO del grafico sopra. Con lo speedbooster, la linea arancio della Gh4 del grafico sopra si sposta a destra di uno stop. In queste condizioni, la gamma dinamica della GH4 è superiore a quella della canon 5D mark III fino a circa 800 ISO, è all’incirca equivalente a 1100 ISO e rimane meno di uno stop inferiore per il resto della gamma.

gh4 speedbooster

Il grafico sopra mostra un confronto tra Gh4 (arancio), 5D mark III (rosso) e Gh4 con speedbooster (blu). Come si può vedere la differenza si riduce e meno di uno stop, circa 2/3 di stop, e si allinea all’incirca con le prestazioni di una 5D mark II che però è full frame.

Perché l’equivalenza di Apertura è fallace

Mentre il fattore di crop è semplice da usare per confrontare le focali tra i vari formati, il confronto costante di un obiettivo su formato più piccolo al suo ‘equivalente’ full frame è spesso utilizzato in modo errato e non capito del tutto. E’ usato spesso per dire che un formato più piccolo è inferiore o non è in grado di le stesse cose di un formato più grande. In alcuni casi, questa interpretazione è corretta, ma talvolta è usato anche in altri modi.

Si sente dire, ad esempio “Il tuo 75 millimetri f/1.8 è una schifezza – è come un 150 millimetri f/3.6.” No, non lo è, si tratta di un obiettivo 75 millimetri con f/1.8 di apertura e un campo visivo che è la stesso di un obiettivo 150mm montato su full frame.

Ciò che è vero è che il 75 millimetri f/1.8 non è in grado di avere la stessa profondità di campo, ad esempio, del Sony Zeiss 135 mm f/1.8 su full frame. Tuttavia, questo è sostanzialmente l’unico punto di inferiorità. Passa la stessa quantità di luce, ed espone come un f/1.8, perché è un f/1.8. Se ho scelto un sistema di formato più piccolo, io so già che non è uguale una fotocamera full frame per quanto riguarda il rumore, quindi non c’e ‘vantaggio apertura’. Coloro che parlano di “apertura equivalente”  evidentemente IGNORANO tutti i VANTAGGI che ci sono ad avere una maggiore profondità di campo per la stessa apertura:

  • Quando che si desidera un po’ più di profondità di campo con il vostro obiettivo spalancato. (ritratti in cui si desidera più di un ciglio a fuoco; foto di viaggio in interni, come le riprese all’interno di una cattedrale, ecc). Spesso queste situazioni sono situazioni in cui un treppiede non è consentito o non è pratico.
  • Riprese video con poca luce, dove basta che il soggetto si muova di pochi centimetri per andare fuori fuoco, e non sempre l’autofocus è veloce a sufficienza.
  • Fotografia di paesaggi quando c’è vento, o si sta cercando di arrestare il movimento – essere in grado di scattare a f/8 piuttosto che f/16 può essere molto utile.
  • Fotografia macro, dove maggiore profondità di campo è preferita, soprattutto quando l’illuminazione è problematica.

In  queste situazioni fanno un sacco di riprese. Ora, quando la luce è limitata per qualche motivo, questi vantaggi emergono. Ora, certo, è possibile aumentare di uno stop o uno stop e 2/3 di ISO sulla camera full frame per compensare, ma a questo punto la camera full frame ha perso tutti i suoi vantaggi riguardo alla qualità dell’immagine, e in cambio ci si porta dietro un attrezzo più pesante e costoso.

Quando avete bisogno di scendere di uno stop in interni? Foto o riprese di gruppo, ogni volta che si desidera ottenere due persone a diverse distanze a fuoco, interni di architettura quando si viaggia (la maggior parte delle cattedrali europee non permette di utilizzare un treppiede), ecc.

Ricordiamoci infine che nel caso di riprese video una così millimetrica profondità di campo è più un problema che un vantaggio, e che esistono centinaia di ottimi direttori della fotografia che fanno bellissimi film, e prendono oscar per la fotografia usando macchine con un sensore “piccolo” con un fattore di crop, come le Red, le Alexa ecc ecc. E nessuno di loro parla mai di “fattore di crop” o di “equivalenza con il full frame”, solo coloro che arrivano dalla mark II. Che non sono ne la maggioranza, ne i più bravi.

 

 

 

17 Commenti
  1. Concordo sul punto di vista tecnico dell’articolo, ma formalmente, quando si lavora con ottiche che hanno un crop factor notevole (come il 2x della gh4) bisogna sapere che abbiamo a che fare con ottiche notevolmente diverse da quelle che pensiamo di usare.
    Non a caso sulle scatole delle Olympus micro 4/3 c’è scritta l’effettiva lunghezza focale, per esempio 45mm, e accanto c’è l’immagine di una pellicola, con scritto 90mm, tale da essere usata come riferimento.

    • Consentimi di non essere d’accordo. Il concetto stesso di “riferimento” serve a chi ha bisogno di “pensare” in termini di 35mm fotografico. Cosa significa ottiche diverse da quelle che “pensiamo” di usare? Sarebbe come dire che è necessario avere sempre i prezzi in lire altrimenti paghiamo cifre diverse da quelle che “pensiamo”. Questo è vero in un contesto in cui uno è abituato ad usare pellicola a 35mm. Non è affatto vero ad esempio nel mondo del cinema, dove le macchine hanno un crop comunque importante (1,5 X) e nessun direttore della fotografia pensa in termini di 35mm full frame. E perchè dovrebbe farlo? Da che mondo è mondo, al cinema il riferimento è il 35mm cinema, e non il full frame. Non è vero, ad esempio, per tutti gli operatori che usano telecamere da 1/3″ o simili, tant’è che non si sognano mai di fare i conti di che ottica sarebbe su FF il loro 4-40mm ad esempio.
      Insomma, come ho specificato nell’articolo, il concetto serve solo a chi già pensa, per qualche motivo, in termini di full frame. Tutti gli altri si complicano la vita per nulla.

    • Per un primo piano usi un 50mm il crop non va valutato non c’entra con la lunghezza focale

  2. …. “Tutti gli altri si complicano la vita” … ricordo che l’equivalenza ha cmq una sua importaza perchè se no uno pensa che un 24 mm sia un grandangolo, quando invece, montandolo su una micro 4/3 si ritrova un 48 mm che è tutto tranne che grandangolo …

    • Se uno lo pensa si, ma perchè mai uno dovrebbe pensarlo? Ho scritto anche nell’articolo che non ho mai visto un DOP sul set di un film fare calcoli ed equivalenze, eppure le cineprese hanno il loro fattore di Crop. Uno usa un 35mm perchè sa cosa risulta dal 35mm, non un “35 mm che però equivale al 50mm…”
      Ripeto di nuovo che l’equivalenza serve solo a chi pensa sempre in termini di full frame. Agli altri non dovrebbe interessare.

  3. Complimenti per riuscire a sintetizzare gli argomenti trattati senza troppe semplificazioni. Sulle ragioni tecniche non posso che concordare, ma da un punto di vista “comportamentale” ognuno di noi ha appreso le tecniche fotografiche (ma le tecniche in generale) in un certo periodo della sua vita e la tecnologia di quel momento scolpisce in un certo qual modo il proprio punto di riferimento. Bisognerebbe avere la possibilità ad ogni evoluzione tecnica di riposizionarsi all’apprendimento con una nuova verginità che non è quasi mai possibile.

    • Infatti, è specificato nell’articolo che l’uso della equivalenza vale per chi “pensa” in 35mm. Tuttavia, sarebbe bene avere una visione più ampia. Non molti anni fa, un buon fotografo passava dal 10×12, al 6X6, al 6X9 e al 35mm senza mettersi a fare i conti. Semplicemente, sapeva che una certa ottica su quella macchina dava un certo risultato.
      Inoltre, qualunque DOP da cinema ragiona in 35mm, ma quello cinema e non sta a fare equivalenze.
      Per cui, ok che non si può avere una nuova “verginità” ad ogni evoluzione tecnica, ma considerare il 35mm full frame come un riferimento neanche fosse lo zero assoluto è pure profondamente sbagliato, ed è questa la mia tesi.
      Io uso una GH4 con metabones, e se mi mettessi ogni volta a fare i conti, per di più su un formato che non ho mai usato in vita mia se non anni e anni fa in pellicola, uscirei pazzo. Ora so che se un 35mm ho un risultato, se monto un 100 mm un’altro e se monto un 12mm un’altro ancora. Ma non ho idea, così al volo, di cosa corrisponda su full frame. Ne mi interessa.

      • Ciao William, pienamente d’accordo.In tutte le elucubrazioni a priori che si fa la gente, nessuno poi pensa al risultato, che è l’unico elemento che ci da una misura del nostro lavoro.Io ho di recente preso una Gh4.Volevo chiederti se la tua scelta del Metabones, con ottiche Canon suppongo, sia dovuta ad una prova sul campo, un confronto con le ottiche Lumix, o semplicemente perchè avevi già degli obiettivi di quel tipo.
        Tuoi particolari consigli sui settaggi della GH4?

        grazie,

        Giuseppe

  4. Complimenti per l’articolo, e sebbene non abbia le conoscenze specifiche, sono convinto che il fattore di crop e’ solo un falso problema almeno per il 95% dei casi.
    Vorrei pero’ chiederti una cortesia, se potresti fugare un dubbio che ho, con il riferimento agli obiettivi e diastanze e sfuocato, allora la domanda e’ la seguente, considerando due obiettivi, con le stesse componenti costruttive, uno 50 mm 1.8 e l’altro 100 mm 3.6, e’ possibile pensare che questi restituiranno lo stesso sfuocato ponendo il soggetto a uguale distanza dalla fotocamera, ma lo sfondo a distanza raddoppiata per il 100mm? spero di essere stato chiaro, un saluto.

    • Sei stato chiaro.
      Secondo me, posti gli obiettivi come descrivi, per avere lo stesso sfocato occorre pure mettere la macchina a distanza doppia, se non altro perchè altrimenti il soggetto è grande il doppio.
      Io però ho evitato ogni confronto variando le distanze, perchè chiaramente cambiando la distanza cambia anche la prospettiva e quindi l’immagine fotografata, per cui è poco confrontabile.

  5. Complimenti x l articolo molto ben fatto e scritto,ma mi sembra che su alcuni punti si esca un pochino dal seminato.l esigenza di avere un riferimento penso valga x tutti e non capisco la volontà di negarlo, il dire che il riferimento ,il termine di paragone , il full frame, sia la soluzione migliore è cosa diversa.ho macchine diverse , sia full frame che apsc ,da pollice ,la go Pro ecc e sinceramente avere la visione full frame mi aiuta e se un Po tutti lo usano sarà pure la risposta ad un bisogno collettivo di ” sincronizzazione”.saluti

    • Caro Pierluigi, l’articolo non si rivolge a chi usa molti formati fotografici, anche se prima dell’avvento del digitale non ho mai mai sentito un fotografo fare riferimento ad uno dei formati, pur usando 10×12, 6×6 o il 35mm che ai tempi era il peggiore di tutti.
      Oggi ognuno fa quello che vuole ma specialmente se si fa video il rapporto con il full frame è pure fuori luogo visto che nel cinema il formato principe non è certo il FF, e nella TV nemmeno.
      Non è nemmeno vero che lo usano “tutti”.
      Se si esce dal mondo prosumer dei matrimonialisti e simili poca gente fa i conti riferendosi al FF.
      Nessun DOP al cinema lo fa, ad esempio.

  6. Ho letto solo una piccolissima parte del tuo testo, non ti conosco, stavo cercando altro e Google mi ha portato qui.
    William, sembri essere un italo americano, ma se qui scrivi in italiano (bene) scrivilo dappertutto, quando possibile.

    Non mi riferisco a quei termini che è preferibile, se non addirittura necessario, mantenerli con la forma originale, in lingua inglese e che sono di fatto inseriti diffusamente nella lingua italiana ma anche in quasi tutte le altre …

    (però “crop” si potrebbe anche tradurlo con ‘ritaglio’ e “full frame” con ‘pieno formato’, già che le tue spiegazioni sono dirette ad un vasto pubblico e che non tutti conoscono l’inglese, comunque va bene anche così)

    … ma vedo che hai scritto almeno 2 volte “A camera” invece di ‘Una fotocamera’ !
    ————
    “• Full Frame: A camera full frame ha un sensore della stessa dimensione …”
    “• Crop Sensor: A camera con sensore che ha “crop”, come su molte reflex …”
    ————

    Perché?
    Ti è forse sfuggito di tradurre anche quello in italiano?
    E se correggi, aggiungi anche il ‘che’ mancante nella prima riga.

    • Ciao Claudio, ti ringrazio per le correzioni che provvedo subito a fare. Tutti gli articoli sono scritti abbastanza “di getto” è così di tanto in tanto c’è qualche refuso, talvolta causato pure dal correttore Android del tablet che talvolta uso a scrivere. Quando li vedo li correggo (capita ogni tanto), ben venga avere anche dei lettori attenti.
      No, sono italiano e non italoamericano come il nome potrebbe far pensare, ma in effetti alcuni passaggi di questo articolo sono do Jordan Steele che ho citato all’inizio per cui è possibile, anche se ora non ricordo, che i due “a camera” provengano da lì.
      In genere pure io odio usare termini inglesi quando esiste il perfetto corrispondente italiano, tuttavia nel caso di “crop” e “full frame” ho preferito/preferisco lasciare così. Vero è che mi rivolgo ad un vasto pubblico ma immagino saprai che i due termini sono nell’uso comume, direi quasi un tormentone, specialmente nell’ambiente dei video maker che sono il pubblico principale a cui mi rivolgo. Anzi sono così comuni che molti nemmeno sanno esattamente cosa significano – peraltro “full frame” o “pieno formato” che dir si voglia è un termine traditore, perché scritto così ha una valenza di assoluto che come avrai letto non approvo.
      Ti ringrazio e ti saluto.

  7. Grazie william,sono un direttore della fotografia e lavoro da quasi 40anni in video in 2\3 di pollice,sono assolutamente daccordo con te in ogni riga che hai scritto,da pochi anni mi sono avvicinato al super 35 (canon eos 100 e 300) macchine che trovo sorprendenti per il rapporto qualità prezzo e per l’effetto cinema e devo dirti che mi sono abituato velocemente al cambio di rapporto numerico delle focali,in fine dei conti io cerco una inquadratura non un numero qualunqe mezzo stia usando.
    Grazie per il tuo preciso lavoro mi appassiona e continuerò a leggerti.
    Ivan Mascagni

  8. Grazie William, ho scoperto il tuo blog per caso e l’ho apprezzato immediatamente. Come gli altri anche questo è un ottimo articolo: circostanziato e corretto.
    In sostanza un 25 mm si comporta da 25 mm su qualsiasi formato e quindi la profondità di fuoco risulta la stessa sia su un sensore a pieno formato così come su un sensore più piccolo. Pertanto, detto obiettivo, usato come normale su una Blackmagic 4K avrà la stessa profondità di fuoco e di campo di un grandangolo da 25 mm su una fotocamera 24 x 36. La conseguenza è che avrò più profondità di fuoco senza bisogno di chiudere il diaframma rispetto ad un obiettivo che abbia un angolo di campo simile su una fotocamera Full Frame. Giusto?
    Poi volevo chiederti come mai nel tuo articolo non hai messo in evidenza che il circolo di confusione è differente per ogni formato e che la sensazione di nitidezza varia con il variare del formato.
    Un ultima cosa, lo sfondo nero è molto elegante ma è difficile leggerti senza stancare la vista.
    Il tuo lavoro è preziosissimo, ti prego di non smettere mai.
    Roberto Filippini

    • Ciao, grazie per il commento. Ho scritto questo articolo perchè ero stufo di quelli che dicono “ho un 50mm DIVENTA un 100mm..:”, perchè la lunghezza focale non dipende dal target. Ovvio poi che l’inquadratura sarà simile a quella del 100mm su full frame, ma non tutto il resto. E poi, perchè fare sempre riferimento al full frame, come fosse lo zero assoluto?
      Riguardo al fondo nero, che posso dire? Pensa che lo trovo più riposante ed è proprio per questo che l’ho scelto, ma farò tesoro e proverò a cambiare prima o poi.

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